Una donna di mezza età chiese all’Universo… Ma perché non mi hai mai permesso niente prima?

Un giorno una donna di mezza età chiese all’Universo se avrebbe avuto obiezioni se avesse cambiato lavoro.
– Cambia pure, – rispose l’Universo.
– E se guadagnerò un po’ di più lì?
– Ma certo, anche di più.

– Non ti offenderai?
– Perché mai?
La donna rimase perplessa.
– E se volessi prendere un labrador?
– Vai avanti. E anche un gatto.
La donna si confuse ancora di più. Sembra che la conversazione non stesse andando come si aspettava.
– E se smettessi del tutto di lavorare per qualcun altro e iniziassi un’attività autonoma?
– Avanti. Guarda la tua vicina, lavora per conto suo da tempo.
– E se costruissi una casa di campagna?
– Costruisci.

– Con un grande appezzamento di terra? Con un frutteto di meli e more?
– Perché no. Potresti anche coltivare ciliegi per compagnia.
La donna diventò un po’ pallida.
– Cosa, se iniziassi a correre?
– Inizia.
– E lo yoga?
– Vai.
– E se volessi imparare a dipingere…
– Impara.
– E a cantare?
– Canta.

La donna fece un passo indietro, sospirò spasmodicamente e quasi gridò con disperazione:
– E se decidessi di andarmene via da qui, cosa succederebbe?
– Allora, probabilmente, partirai, – disse l’Universo.
La donna sembrava incredula. Guardava senza uno scopo preciso in giro e avvolgeva un ciuffo di capelli intorno al dito.

– Dimmi, – disse dopo un momento di pausa. – Ma perché non mi hai mai permesso nulla prima?
Ora sembrava sorpresa l’Universo.
– Io? Benissimo, cara. Tu stessa non ti sei permesso nulla per metà della tua vita, e ora mi butti addosso le colpe.

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